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La ricerca di Francesco Orlando è attraversata da una spinta rivoluzionaria, una passione che lo ha portato a vedere l'opera letteraria come la sola cosa capace di "prestare una voce a tutto ciò che resta soffocato nel mondo com'è, a qualunque cosa nel cui nome il mondo volta per volta andrebbe cambiato, alle ragioni che non trovano riconoscimento". Questa convinzione racchiude il senso di tutte le ricerche di Orlando, a partire dai suoi primi studi fino alle indagini sugli oggetti desueti e sull'adulterio nel romanzo. In costante dialogo e conflitto con i suoi grandi maestri - Auerbach, Freud e Matte Bianco su tutti - Orlando ha considerato la letteratura come uno spazio in cui l'uomo può essere al riparo da censura e repressione, riaffermando caparbiamente la sua anarchica libertà. Con Freud, ma contro le tradizionali letture psicoanalitiche, Orlando ha elaborato la celebre definizione di letteratura come sede di un ritorno del represso formale e oggi è decisivo non dimenticare il suo insegnamento. Con questo libro Valentino Baldi rilegge i principali studi che hanno segnato la carriera del critico palermitano alla luce del dibattito contemporaneo. "Il sole e la morte" si fonda dunque su un compromesso fra divulgazione e ricerca, proponendosi sia come uno strumento pensato per chi decidesse di avvicinarsi per la prima volta a testi come "Per una teoria freudiana della letteratura", che come una riflessione sullo stato attuale della critica letteraria.